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Il 28 agosto 2009 è il giorno in cui e’ nata ufficialmente l’idea di fare un coast to coast. Nome in codice: C2C2010.
Già anni fa s’era detto fra amici: entro i 30 anni, si fa un viaggio on the road, anzi, il viaggio on the road per antonomasia, il coast to coast negli Stati Uniti. E così, ridendo e scherzando, nell’agosto 2009 ci siamo accorti che ormai anche l’estate 2009 era passata, e quella del 2010 sarebbe stata l’ultima candidata possibile per realizzare questo progetto come volevamo. Il 2010 sarebbe stato l’anno del Coast to Coast, costi quel che costi.
Ora, dopo oltre di 11 mesi passati a informarci, a cambiare idea, a immaginare come sarebbe stato, eccoci qui pronti a partire. E sembra che questi 11 mesi siano passati molto più velocemente di quest’ultima settimana. Più ci avviciniamo alla fatidica data e più il tempo si dilata, come in un’attesa infinita.
Non ci sono più mille cose da fare, per il C2C o per altro, ma c’è solo da aspettare la partenza. Ovviamente tutti i preparativi sono stati fatti, non manca più nulla se non di aspettare di poter uscire dalla dannata porta di casa con la valigia, lo zaino e con questa cosa che è cresciuta negli ultimi mesi, che abbiamo nutrito, che ci ha portato fino a qui: la voglia di viaggiare per quelle strade stese fra un orizzonte e l’altro, di vedere quei luoghi quasi mitici, di gustare quella sensazione di libertà che solo un viaggio di questo tipo ti può dare.
L’attesa finirà domani mattina alle 4, ora impietosa della sveglia: dobbiamo infatti essere all’areoporto per le 6, per imbarcarci sul volo delle 8:00. Cerchiamo di definire gli ultimi dettagli, spuntiamo checklist continuamente riaggiornate, sperando di non dimenticare niente, facciamo e pesiamo le valigie per garantirci un margine di peso per tutto quello che compreremo durante l’imminente mese on the road.
Ma sono solo dettagli, quasi paranoie, ormai. A questo punto quel che è stato fatto è stato fatto, e non è stato poco. Ora non ci resta che cercare di dormire, e svegliarci all’alba.