Sveglia alle 6:30, colazione, poi facciamo fagotto e lasciamo Washington DC, non prima però di vedere, sia pure passandoci solo vicino in auto, il Pentagono.
Poi arriviamo al Cimitero Nazionale di Arlington, con il suo silenzioso parco costellato dalle lapidi bianche dei soldati, così tante ed ordinate da apparire irreali. Visitiamo la tomba di JFK e di Bob Kennedy, e poi, a quella del Milite Ignoto, che sta accanto a una specie di anfiteatro in marmo bianco, vediamo anche il cambio della guardia, con tre soldati dai sonori tacchetti d’argento che sembrano degli androidi. A quanto pare abbiamo fatto appena in tempo a visitare come si deve questo luogo, perchè mentre passeggiamo verso l’uscita cominciano ad arrivare frotte di turisti: sono le 9:30.
Ci avviamo verso la casa sulla cascata di Frank Lloyd Wright, e la nostra Prius serpeggia silenziosa in mezzo a vere foreste vergini: incredibilmente, appena lasciata Washington, appena fuori dalla capitale degli Stati Uniti d’America, non c'è assolutamente niente. Solo un po' di coda sulla strada.
Poi procediamo spediti in mezzo a colline boscose.
Mai visti così tanti alberi, se non forse su Pandora. E’ il primo giorno davvero on the road, e cominciamo ad entrare nell’America rurale e un po’ redneck, piena villaggetti isolati nei boschi e farciti di patriottismo e fede. Bandiere USA con tanto di staffa ed aiuola dedicata garriscono fieramente in praticamente ogni giardinetto, e ci sono grosse stelle sopra le porte o sulle facciate di quasi tutte le casette. Alle 13:20, arriviamo a Fallingwater, immersa nel verde prima ancora che nelle acque della cascata. Posto bellissimo e visita molto piacevole e ben organizzata, imprescindibile per gli amanti dell’architettura, ma consigliata a tutti. Dopo una capatina al costosissimo giftshop, ripartiamo alle 16:10. Panico alle 6, il navigatore non ha più segnale! Noi proseguiamo alla cieca e alle 6:20 torniamo operartivi, ci fermiamo a prendere una cassetta d’acqua, e poi ancora infiniti boschi e casette e cimiteri senza bordi o recinzioni...
Il motel sorge in mezzo ad un nulla fatto di sparute abitazioni di rednecks che si accoppiano fra cugini: casette ai margini della strada, unico appiglio alla civiltà prima dei retrostanti boschi.
Dopo una disperata ricerca di un posto dove mangiare che non fosse a 37 miglia, troviamo Bettina's, che si millanta italian restaurant: “pizza” devastante di cui ingurgitiamo qualche fetta e poi ci facciamo dare una schiscetta dove portare via il resto (lì lo facevano tutti). Deambuliamo a fatica, e siamo in motel alle 21:30.
27°C